Il 27 marzo 2024 celebriamo la 62a Giornata Mondiale del Teatro,
un’occasione per riflettere sullo stato attuale del settore teatrale, specialmente per coloro che, come noi, si dedicano al teatro amatoriale e dilettantistico in Italia.
Negli ultimi anni, il terzo settore teatrale ha sperimentato una riforma significativa, impegnandosi a conformarsi a modelli organizzativi che delineano chiaramente le loro attività e operazioni.
Questo impegno si traduce nell’iscrizione al Registro Unico del Terzo Settore (RUNTS), che comporta un costante monitoraggio delle attività, delle modalità operative e di spesa, nonché degli organi amministrativi, con la necessità di garantire l’assicurazione dei soci e dei volontari.
L’iscrizione al RUNTS offre alle associazioni teatrali, che coinvolgono dilettanti, amatori o volontari, la legittimità necessaria per esibirsi su tutti i palcoscenici italiani senza intoppi, assicurando così una base solida per la loro operatività.
In qualità di Enti del Terzo Settore (ETS), queste associazioni godono di numerosi altri vantaggi e opportunità.
Tuttavia, nonostante i progressi compiuti nella promozione della legalità e della trasparenza, sorgono ancora interrogativi e criticità per le associazioni culturali del terzo settore:
- Perché persiste la richiesta di documenti aggiuntivi, come l’agibilità INPS ex Enpals o l’iscrizione ad altre organizzazioni, per l’affitto di teatri o la partecipazione a selezioni?
- Per quale motivo, soprattutto i comuni, continuano a richiedere l’iscrizione ai loro registri, nonostante l’esistenza di un Registro Unico nazionale?
- Perché vi è ancora confusione tra associazioni culturali e associazioni culturali del terzo settore da parte di istituzioni e organizzatori di eventi?
- Qual è il senso di richiedere l’agibilità ai soci volontari di un ETS?
Nonostante i progressi compiuti, rimangono significative sfide legate all’esclusione e alla discriminazione in ambito di bandi, iniziative e opportunità culturali, dove il rispetto delle regole non è sempre sufficiente e dove si assiste a pratiche discriminatorie e opache.
In questo giorno dedicato al teatro, auspichiamo una maggiore sensibilizzazione al rispetto delle regole, alla promozione dell’inclusione e alla rimozione delle barriere che impediscono la partecipazione equa e aperta.
Il teatro dei non professionisti deve essere un luogo di inclusione e condivisione, dove prevalga la passione per la cultura e non la chiusura o la disparità.
Soltanto con un impegno condiviso e una maggiore consapevolezza possiamo affrontare queste sfide e costruire un ambiente teatrale più inclusivo e accessibile per tutti un po’come sostiene Jon Fosse nel suo Messaggio “L’arte è Pace”.
Viva la giornata mondiale del teatro dunque e viva coloro che si adoperano per un teatro più equo e aperto a tutti!!!