Ed eccoci al terzo appuntamento con le 5 compagnie finaliste del festival di teatro amatoriale Ankon d’Oro – Premio Carlo Urbani, e con gli spettacoli che porteranno in gara, in attesa di vederli tutti dal vivo sul palcoscenico dell’Anfiteatro Romano di Ancona.
Oggi è la volta del Laboratorio Minimo Teatro di Ascoli Piceno, una delle realtà teatrali amatoriali più affermate della nostra regione, che all’evento anconetano porterà in scena una commedia di un autore contemporaneo, Luigi Lunari: “Tre sull’altalena”, un testo sorprendente e divertente, una sorta di thriller filosofico che vanta tra i suoi estimatori persino il grande Dario Fo.
Ma andiamo con ordine, e conosciamo innanzitutto la compagnia…
Il Laboratorio Minimo Teatro nasce nel 1989 come Associazione Culturale tesa all’organizzazione, l’allestimento e la promozione di eventi e spettacoli teatrali ed in particolare, tramite lo studio e la pratica di nuovi percorsi formativi, a svolgere laboratori di didattica teatrale.
Fin dall’inizio del suo percorso, si è sempre mosso verso il perseguimento di tale obiettivo culturale, unitamente allo scopo sociale di formazione dell’individuo e alla ricerca di un attore non “progettato” ma “addestrato” alla creatività specifica dell’arte scenica.
Negli ultimi anni l’esigenza di un perfezionamento artistico di più alto livello ha determinato collaborazioni importanti con attori e registi d’ambito nazionale, ma sempre legati al territorio piceno.
Compagnia di spicco nel panorama del teatro amatoriale marchigiano ed iscritta al circuito Fita Marche, ha acquisito nel corso degli anni una specializzazione riconosciuta nel settore del teatro per ragazzi, sia nella produzione che nella didattica teatrale attraverso i corsi svolti nelle scuole elementari, medie e superiori, non tralasciando al contempo la produzione di spettacoli di prosa per un pubblico più adulto.
Forte inoltre è la spinta verso il Teatro Sociale e Civile, settore specifico che vede sempre più impegnata la nostra associazione con proposte di Teatro Interculturale sia per l’integrazione tra uomini e donne di diversa nazionalità, sia per l’integrazione tra diversamente abili e normodotati.
Punto di riferimento culturale per la città di Ascoli Piceno, organizza periodicamente corsi di scrittura e stages teatrali con professionisti sia nazionali che internazionali. Da poco conclusosi, ha organizzato il “Zona Franca Festival”, un contenitore aperto a vari generi teatrali nuovi (non solo teatro, ma anche danza, video art, musica).
Lo spettacolo in gara: “Tre sull’altalena”, di Luigi Lunari.
In “Tre sull’altalena” si crea il pretesto per raccontare le vicende di tre uomini a prima vista molto diversi e che apparentemente non hanno assolutamente nulla da dirsi. I soli argomenti di conversazione non possono che essere “i temi fondamentali dell’esistenza”: vita e morte, libertà e costrizione, scienza e mistero, ragione e fede. La stanza si rivela un luogo diverso per ognuno dei protagonisti che, conoscendosi, scopriranno di essere quanto mai uniti dalla loro insicurezza, che si trasforma in paura dell’inspiegabile. I dialoghi si succedono all’inizio liberi da ogni giudizio di merito e di convenienza e non avendo alcuna funzione pratica non possono che portare piano piano ad averne una assoluta. Ci è parso quindi opportuno allestire una scenografia semplice ed essenziale per rappresentare il “non luogo” dove i tre personaggi forse casualmente si incontrano. Un’essenzialità che lascia in primo piano la parola, esalta la forza drammaturgica del testo, ricco di colpi di scena, momenti esilaranti, ma anche intriso d’intensità drammatica. I ritmi serratissimi e la finissima ironia sono gli ingredienti forti di questa commedia che hanno fatto dire a un maestro come Dario Fò: “Tre sull’altalena” è una macchina di fantastica fattura. Io l’ho letta di un fiato, ridendo a bocca spalancata. E’ una delle poche invenzioni teatrali per le quali valga la pena uscire la sera a Milano, sobbarcarsi il rito della vestizione, prenotare il biglietto, prendere il taxi, starsene seduti in una sala stipata di gente…”
Con: Pino Presciutti, Roberto Paoletti, Giovanni Filipponi, Daniela Mancone
Regia di Mario Gricinella
In scena durante l’Ankon d’Oro: giovedì 31 luglio ore 21,00.