Penultimo appuntamento con le 5 compagnie finaliste del festival di teatro amatoriale Ankon d’Oro – Premio Carlo Urbani, e con gli spettacoli che porteranno in gara, in attesa di vederli tutti dal vivo sul palcoscenico dell’Anfiteatro Romano di Ancona.
Oggi è la volta della Compagnia dell’Orso di Lonigo (TV), una compagnia giovane e dinamica, che all’evento anconetano si cimenterà con un capolavoro senza tempo. Anche grazie a loro il cartellone della nostra rassegna si arricchisce quindi ulteriormente, toccando, dopo il teatro contemporaneo, anche il genere classico.
È da una lunga e positiva esperienza di teatro scolastico che nasce questa giovane compagnia. Quello infatti che lega ed accomuna tra loro questi ragazzi è l’essersi avvicinati al teatro nell’età del liceo, nei numerosi spettacoli organizzati negli anni ’90 e nei primi anni 2000 dalle professoresse Emanuela Bragolusi e Daniela Sordato. Erano spettacoli ispirati a tematiche scolastiche, alla grande cultura umanistica-letteraria del liceo, dall’Iliade alla tragedia, dai recital su grandi autori alla parodia “colta” del mondo della scuola. Conclusa questa esperienza, un gruppo di ex-liceali, alcuni impegnati negli studi universitari, altri già entrati nel mondo del lavoro, non ha voluto saperne di disperdersi, di disgregare un affiatamento e una passione conquistati ed amati.
Lo spettacolo in gara: “Cirano di Bergerac”, di Edmond Rostand.
Parigi, XVII secolo. Cirano di Bergerac, spadaccino imbattibile, insuperabile poeta, è leggendario soprattutto per l’enorme naso che gli deturpa il viso. È brutto e sa di esserlo. Per questo, pur essendo audace e spavaldo di fronte alle ingiustizie e all’arroganza dei potenti, non osa dichiararsi alla bella Rossana, sua cugina, di cui è perdutamente innamorato. Anche Rossana si innamora, ma di Cristiano de Neuvillette, un giovane normanno bello quanto lei, giunto da poco a Parigi per arruolarsi fra i cadetti di Guascogna, la compagnia militare di cui fa parte Cirano. Ma la beffa più clamorosa del destino è un’altra: in ansia per il futuro da cadetto di Cristiano – i Guasconi sono famosi attaccabrighe –, Rossana strappa a Cirano la promessa di proteggerlo. Cristiano, che ricambia l’amore di Rossana, è avvenente ma privo di doti oratorie. Peccato che la sua lei, amante della poesia, voglia essere corteggiata proprio con la dolcezza delle parole. Ecco allora la temeraria proposta di Cirano: sarà lui a scrivere le lettere d’amore di Cristiano per Rossana, sarà lui a suggerire al normanno i versi da recitarle. In questo modo, Cirano potrà finalmente far giungere alla cugina, anche se per interposta persona, il mare di pensieri romantici che mai ha avuto il coraggio di esprimere. Cristiano, che nulla sospetta, accetta di buon grado. Come i fili di un arazzo dalle mille sfumature, la storia d’amore tra Rossana e Cristiano, quella a senso unico tra Cirano e l’inconsapevole amata, e il legame d’amicizia che ben presto unisce i due cadetti si intrecciano indissolubilmente fra loro, oltre che con gli avvenimenti dell’epoca e con le vicende degli altri splendidi personaggi della commedia. I destini di Cirano, Cristiano e Rossana incrociano addirittura una guerra. Una guerra terribile che imprime agli eventi della commedia un nuovo e inaspettato corso e al termine della quale nulla sarà più come prima. Cambiano radicalmente le vite di tutti. Cambiano in modo apparentemente definitivo. Ma quindici anni dopo la conclusione di quella guerra, l’ultimo filo dell’arazzo – il più raro, il più prezioso – viene finalmente immerso nei colori della trama e l’incantevole disegno trova compimento.
Con: Diego Dalla Benetta, Maria Faggionato, Renata Maistrello, Alberto Marchetto, Paolo Marchetto, Francesco Mazzai, Matteo Monzardo, Massimo Nichele
Dietro le quinte: Lucia Buratto, Giorgio Guarda, Luca Nardi, Emanuele Pelosato – Consulenza artistica di Maximilian Nisi
In scena durante l’Ankon d’Oro: venerdì 1 agosto ore 21,00.