Il prossimo 2 Febbraio al teatro “Valle” di Chiaravalle finalmente debutterà lo spettacolo “I giusti nel tempo del male”.
Si tratta di uno spettacolo che secondo noi andrebbe visto per svariate ragioni e che proviamo a riassumere qui di seguito.
- Perché si tratta di storie vere tratte da un periodo di storia recente praticamente dimenticato e che, almeno secondo noi, andrebbe inserito al più presto nei libri di storia.
- Perché nel dramma della guerra nella ex Juogoslavia possiamo provare a capire le ragioni di moltissimi episodi di conflitto passati, presenti e, ahi noi, anche futuri.
- Perché è un testo che parla alla coscienza di ognuno di noi indistintamente.
- Per come è nata la raccolta “I giusti nel tempo del male” da cui abbiamo preso solo alcune delle innumerevoli storie pubblicate… Questo tipo di bontà umana si chiama eroismo ma i suoi eroi resteranno anonimi. Nessun esercito o governo si degnerà mai di rendere loro un riconoscimento. Nessuna piazza e nessuna strada porterà mai il loro nome. Saranno ricordati fino a quando non si spegnerà la memoria delle persone che sono vive grazie al loro aiuto, o al limite quella dei figli ai quali l’hanno trasmessa. Le generazioni future devono sapere ed essere coscienti che nel mondo sono esistite persone di questo genere. Nel corso di un inverno di guerra Svetlana Broz ha percorso 7500 km sulle strade gelate della Repubblica Srpska in cerca di testimoni. Alla fine la sua ostinazione è stata premiata: ha infatti registrato oltre 100 toccanti testimonianze, di fronte alle quali persino i più accaniti sostenitori del separatismo etnico sono rimasti ammutoliti. Avrebbe finito la raccolta già nel 1997 se coloro che non vedevano di buon occhio la sua pubblicazione non avessero cercato di impedirla. Infatti la maggior parte del materiale raccolto fu rubato proprio dalla casa di Svetlana Broz a Belgrado. Naturalmente ciò non ha impedito la pubblicazione del libro: l’ha solo rallentata. Anzi, il furto è stata la dimostrazione che anche il materiale “grezzo” aveva un suo valore. E così l’ultimo autunno della guerra Svetlana Broz ha percorso altri 6000 Km in Bosnia ed Erzegovina e finalmente ha raccolto tutto il materiale necessario. All’interno della raccolta si trovano lo stesso numero di testimonianze dei vari gruppi etnici intrecciati fra loro così come lo sono state le vite e i destini di questa gente. Le persone hanno parlato della bontà umana espressa dai membri dell’altro gruppo etnico e religioso, e per questo l’obiettività delle loro parole non può essere messa in discussione. In termini generali, l’autenticità di ogni storia si fonda unicamente sulla coscienza della persona che l’ha raccontata. Nel libro c’è un insieme di di singole confessioni raccolte nei luoghi che Svetlana Broz è riuscita a visitare. La tragedia che hanno vissuto i popoli di questa terra è talmente grande che nessun libro o spettacolo riuscirebbe a contenere per intero. Il motivo che ha spinto e guidato Svetlana Broz, anche nei momenti di maggiore difficoltà, è stato il desiderio – nel male generale, nella distruzione spirituale e materiale, quando la vita umana ha lo stesso valore di un proiettile – di riaffermare la bontà umana come postulato supremo, sul quale si basa il futuro dei tre gruppi etnici della ex Jugoslavia. Gli uomini giusti – quelli che nel male peggiore hanno avuto il coraggio di parlare della bontà degli altri, ma anche e soprattutto quelli che non chiedendo niente in cambio hanno compiuto la loro buona azione – sono la dimostrazione più impressionante di quanto giusta sia stata la motivazione di Sveltana Broz, una motivazione che merita di essere conosciuta e divulgata il più possibile. Nel nostro piccolo vogliamo provarci anche noi. Per acquistare i biglietti/numerati è facilissimo, basta cliccare qui: e scegliere il posto che preferite. Vi aspettiamo.