Segnate questa data nelle vostre agende: domenica 26 giugno 2011 alle ore 21,30. In questa data, il CLAET tenterà un esperimento che con un po’ di presunzione non esitiamo a definire senza precedenti nella storia del teatro, amatoriale o professionistico che sia. Per la prima volta, il teatro che viene definito (forse con un po’ di pomposità fuori luogo? Ai posteri l’ardua sentenza…) “serio ed impegnato” scende dal palcoscenico e si mette in discussione provando ad andare in scena in una location improbabile ma sicuramente stimolante: la strada! Per la precisione, saremo davanti al Caffè Giuliani di Ancona, in Corso Garibaldi, a due passi dal teatro delle Muse e nel cuore del passeggio del centro cittadino, dove tra i tavolini del caffè, tra una pizza e una birra, ma soprattutto in mezzo alla gente, sia quella seduta ai tavoli del Giuliani ma anche tra coloro che interromperanno la loro passeggiata per fermarsi ad assistere, metteremo in scena una prova aperta de “La parola ai giurati” di Reginald Rose.
Certo, non è la prima volta che il teatro esce dalle mura del teatro-edificio; la novità assoluta di questo esperimento è per noi dovuta al fatto che “La parola ai giurati”, un forte e rigoroso dramma giudiziario statunitense scritto negli anni ’50, non è certo il tipo di lavoro che siamo abituati a vedere in piazza o per la strada. E proprio qui sta la scommessa, la sfida che il CLAET vuole proporre a tutti coloro che vorranno raccoglierla: saremo là per la strada senza palco, senza sipario, senza luci e con una dotazione tecnica minima, pronti a tutto, ma soprattutto pronti a dare il meglio, anche in condizioni che possono sembrare difficilissime.
E saremo là non con un testo comico e di facile ascolto, ma con un testo drammatico, intenso e coinvolgente, che siamo sicuri abbia le carte in regola per appassionare anche chi di passaggio si fermerà incuriosito da quei 13 matti che sputano l’anima raccontando la storia di un processo , una storia in cui si parla di amore per la giustizia, di pena di morte, di compassione e di responsabilità.
E dato il tema trattato, non escludiamo la presenza tra il pubblico dei membri del gruppo Amnesty di Ancona; tranquilli, non vi chiederanno soldi né cercheranno di attrarre in alcun modo la vostra attenzione, ma semplicemente saranno lì a supportarci e a testimoniare con la loro presenza che “La parola ai giurati” tratta di temi ancora drammaticamente attuali in molte parti del mondo, anche vicine a noi.
Un’altra sfida è rappresentata dal modo in cui abbiamo scelto di comunicare questo evento: niente manifesti, niente pubblicità ma solo passaparola via web. Largo ai blog, ai social network, a Facebook e a tutti i suoi simili, quindi: perché anche il teatro, così come molti aspetti della vita sociale, è ormai avviato a essere “teatro 2.0” e non può prescindere dall’essere presente in tempo reale nella rete. E noi in tempo reale ci saremo, pubblicando immagini della performance sulla nostra pagina Facebook man mano che la performance stessa si svolge ed immortalando volti, reazioni e coinvolgimento dei presenti.
Tutto questo ovviamente non potrebbe essere possibile senza la collaborazione del Caffè Giuliani che ha accettato con coraggio ed entusiasmo la nostra proposta, e che ringraziamo di cuore nelle persone di Cesarina e Michele; ringraziamo anche lo staff del CLAET, che non senza qualche perplessità e un pizzico di paura, ma con l’entusiasmo e la passione di sempre, ha accettato di buttarsi senza rete in questa nuova avventura.
Appuntamento quindi a domenica 26 giugno alle ore 21,30 al Caffè Giuliani di Ancona per “La parola ai giurati” di Reginald Rose, regia di Diego Ciarloni… e che teatro per strada sia!