Ci sono esperienze che lasciano il segno, nel teatro come nella vita.
Una di queste è stata sicuramente la partecipazione al Premio Città di Leonforte, nella bella e suggestiva Leonforte (EN), in Sicilia. Siamo partiti da Ancona il 27 agosto con tanta curiosità (prima volta del Claet in Sicilia, prima trasferta “aerotrasportata”, primo “Xanax” senza il mitico tappetone di moquette) e qualche timore (la distanza; la difficoltà tecnica di adattare la scenografia, in particolare di montare i famosi elastici su un palco all’aperto); ma ogni dubbio è sparito dopo pochi minuti, perché abbiamo trovato:
– una location affascinante e suggestiva, il cortile della vecchia stazione di Leonforte, chiusa negli anni Quaranta e ristrutturata per ospitare associazioni, uffici e, appunto, spettacoli estivi. Abbiamo recitato su un palco montato esattamente là dove, settant’anni fa, passavano i binari della ferrovia; con un po’ di immaginazione si poteva quasi sentire il fischio del treno e vedere lo sbuffo di vapore dalla ciminiera.
– una rassegna teatrale organizzata a regola d’arte, voluta dal comune di Leonforte e messa in piedi egregiamente grazie al lavoro entusiasta e competente di un gruppo di volontari, appassionati di cultura e di teatro capeggiati dal bravissimo Sandro Rossino, meraviglioso capostazione. La rassegna è stata aggiunta quest’anno ad un percorso culturale che esiste già da molto tempo, e che prevedeva un premio letterario, il “Premio Città di Leonforte” appunto, che da quest’anno è stato rimodulato a premio di micronarrativa. Partendo da un incipit dato, i concorrenti hanno creato dei microracconti utilizzando moduli composti dai classici 140 caratteri di twitter, con splendidi risultati, a giudicare dall’ascolto delle opere dei tre primi classificati. Complimenti davvero! A tutto questo, si aggiungano una serie di eventi culturali collaterali, sia alla vecchia stazione che in giro per le bellezze della città: proiezioni di film, “granite letterarie” ed incontri con i bambini ed i giovani, dibattiti, mostre d’arte, ecc.
– persone splendide ed entusiaste, piene di umanità, sempre presenti ad accompagnare, aiutare e consigliare, dal primo arrivo a Leonforte fino a pochi minuti prima di ripartire per Catania; oltre a Sandro, grazie di cuore a Sonia e Salvatore, che ci hanno nutrito e rimpinzato di cose buone dalla Sicilia; a Enza, che ci ha accompagnato a vedere la bella Assoro e a comprare cannoli e croccante; a Marco “luci” & Marco “audio”, giovanissimi e competentissimi tecnici del service; a Silvio, fantastica comparsa nei panni dell’ascensorista (quasi cinquant’anni di esperienza teatrale, signore e signori!!) alla gentile consorte di quest’ultimo, che, con la fornitura di Pentacol e non di Xanax, ha consentito a Diego di recitare senza troppi fastidi e a tutti gli altri amici dello staff organizzativo. Mai soli, mai abbandonati, sempre coccolati e circondati da amici.
Insomma, un bellissimo contenitore di eventi, persone e organizzazione, in cui pubblico e privato fanno la loro parte, ma soprattutto dove la sicilianità, parola che abbiamo sentito spesso in questi 3 giorni leonfortesi, fa rima con umanità, nel senso più bello del termine. E ci piace anche ricordare la serata finale delle premiazioni, in assoluto una delle più belle ed emozionanti a cui ci sia mai stato dato modo di partecipare: prendendo spunto dalla location, la stazione, usata come filo conduttore per revocare momenti di vita, viaggi, arrivi e le partenze, si è creato un mix perfetto, mai noioso, elegantissimo ed equilibrato, tra spazio dedicato alle autorità (e tutte, ripeto TUTTE le autorità del paese erano presenti ad onorare il premio!), premi e premiati (tutte le opere letterarie vincenti e le motivazioni dei premi sono state lette splendidamente da attori professionisti) e momenti di spettacolo. Abbiamo scoperto un fantastico interprete della sicilianità nell’arte, Mario Incudine (accompagnato dal maestro Antonio Vasta alla fisarmonica), giovane e bravissimo cantante, performer, attore e musicista che porta avanti con classe, talento e simpatia il vessillo della sicilianità in Italia e nel mondo; e una giovane scoperta, Alessandra Formica, bellissima voce, presenza aggraziata e musicalità indiscutibile. La Sicilia che (usando le parole di Mario sul palco) “vede, sente e parla”, la Sicilia vera e bellissima al di là di tutti gli stereotipi e luoghi comuni, era là su quel palco, in quella emozionante serata leonfortese e durante tutta la rassegna.
Ah, dimenticavo un piccolo, insignificante dettaglio: abbiamo vinto! 🙂 “Xanax”, dopo 8 anni dal debutto, si porta a casa il premio “Città di Leonforte” come migliore spettacolo e la “solita” targa come migliore attrice protagonista per Ilaria. E abbiamo vinto battendo una rosa di candidati niente male, che comprendeva compagnie di altissimo livello, con lavori non facili e non scontati, già premiate in altre sedi, ed in particolare due compagnie che fanno teatro a livello professionistico. A dimostrazione di quello che sosteniamo da sempre, ovvero che nel teatro il confine tra “professionista” ed “amatoriale” è solo dovuto al fatto che il primo ci campa, il secondo lo fa per passione e basta; e che una bella opera, una messa in scena vincente, un bel testo, una regia illuminata e innovativa, vincono a prescindere dallo status di partenza.
Ringraziamo ancora la Sicilia, Leonforte, Sandro e tutti gli amici di Leonforte per questa bellissima esperienza. Carissimi, avete lasciato un segno nel posto dove più difficilmente i segni si cancellano: nel nostro cuore. Con la speranza di rivedervi tutti presto!